sabato 13 marzo 2010

L'estasi dell'abbandono

Guardo questi paesaggi, li vedo susseguirsi rapidi, stagliarsi su un triste cielo d'argento. Un cielo carico di pioggia e malinconia.
Mi sento incapace di riconoscere e comprendere, ancorché esprimere, quello che mi ribolle nell'anima.

C'è, questa si, la malinconia per l'abbandono della mia terra, di questa fantastica terra; malinconia che forse nascondo a me stesso più di quanto non vorrei.
C'è la voglia di cambiare, quella voglia cronica di non fermarsi, di rendere domani diverso da oggi.
C'è l'insoddisfazione per ciò che sono, per ciò che è.
E c'è sempre quella domanda che mi perseguita, che getta la sua patina opaca sui colori della vita: è tutto qui? un susseguirsi di giorni, di abitudini, che quando mi annoiano sostituisco con altre abitudini? qual è lo scopo? dov'è la felicità? cosa è?

Vorrei sentire l'estasi dell'abbandono, confondermi con questi paesaggi, con questo sfondo, dissolvermi e diventare indistinto... essere ovunque ed in nessun luogo...

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