mercoledì 20 aprile 2011

Demeritocrazia

Spesso si dice che qui in Italia manca la meritocrazia, che vanno avanti i raccomandati, che non c'è modo di fare carriera. Proprio l'altro ieri leggevo di una ricerca secondo cui gli italiani sono sempre più tentati dall'andare all'estero; non solo i precari e i disoccupati, ma anche chi ha già un lavoro. Anche i cosidetti lavoratori stabili (persino i manager!) lascerebbero il proprio lavoro per cercarne uno più stimolante fuori dall'Italia.

Questa però è solo un lato della medaglia, in realtà, pescando dalle mie esperienze posso dire che esiste un'altra verità, complementare a questa.
Mi sto accorgendo proprio in questi giorni, quanto poco importante siano i dipendenti e la loro soddisfazione personale e professionale per la propria azienda. Si diventa importantissimi se per qualche ragione non portino fatturazioni a fine mese. Se la 'copertura delle ore' è garantita si diventa totalmente trasparenti, se non quando si fa qualcosa che delude il cliente.

In pratica, nelle aziende italiane, non solo non si fa carriera, ma vige una sorta di demeritocrazia, per cui se scontenti il cliente sei richiamato, ma se è contento e fattura, bè allora non esisti.

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