venerdì 30 dicembre 2011

agli Amici che fummo


Ricordo ancora oggi, come fosse ieri, quando da semplici compagni di classe siam diventati Amici. E' stato quasi per caso. Tu, ragazzo timido della classe, silenzioso e con tanta voglia di saper fare. Io, aria da "più bravo della classe". Mi chiedesti aiuto. Non ricordo cosa fosse di preciso, ma non importa. So che volli aiutarti. Non chiesi nulla in cambio, ci mancherebbe, ma tu fosti gentile, come sempre, e mi regalasti comunque una cassa di arance, ed il più bel pomeriggio della mia vita fino a quel giorno.

Quel giorno è nata la nostra Amicizia. E' cresciuta, ed è vissuta di momenti alti, ed altri ancora più alti. Mai una lite, mai uno screzio. La tua indole altruista, spensierata, nonostante i mille pensieri che hai sempre avuto. Ho rivisto spessissimo le nostre foto. Le foto di quando legati indissolubilmente vivevamo le nostre esperienze di vita.

Poi un evento, che nulla aveva a che fare con noi (o almeno così credevo) ha distrutto la nostra Amicizia. Ancora oggi mi chiedo come sia stato possibile che una mia scelta personale, come porre fine ad una storia d'amore ormai finita, abbia potuto costringerti ad allontanarci. Spesso mi son dato delle risposte, ma puntualmente le rifiuto, perchè ancora oggi non riesco ad accettare che possano essere queste. Perché credo ancora che quello che avevamo, la nostra Amicizia, non potesse finire per quelle ragioni.

E ora, dopo l'ennesima delusione, dopo l'ennesima dimostrazione che ciò che mi è rimasto, e a cui mi aggrappo con le unghie è solo uno sbiadito ricordo, ho deciso di voltare pagina, di arrendermi e accettare che non potremo più essere Amici.

Nonostante questo, o forse proprio per questo, eccomi qui, alle 5.25 di un venerdì di fine anno, sveglio, a pensare ed a scrivere ancora di noi.

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