mercoledì 25 aprile 2012

Secondo

Il blues. Che bello il blues. sa esprimerti la gioia, l'amore, ma anche la tristezza e la solitudine.

Quanto è bello il blues. Quando ti senti solo, o triste, lui è lì con te, ti abbraccia, ti coccola, asseconda le tue sensazioni e sa consolarti.

Resta qui con me ancora per un'ora, e abbracciami. Abbracciami più forte che puoi e non farmi più sentire secondo.

martedì 10 gennaio 2012

Gli Incontri

Ci sono alcuni incontri casuali, altri voluti; alcuni sono più degli scontri, altri sono per così dire, normali. Poi ci sono gli Incontri.

E' molto facile capire quando ne fai uno. Te ne accorgi quando hai la sensazione che fino al giorno prima tu non abbia mai incontrato nessuno. Quando quello che hai, per quanto grande, ti sembra soltanto una manciata di note di una sinfonia.

Quando li fai, certi Incontri, solitamente ci sono scintille in tutte le direzioni. Quando accadono, chi s'è incontrato entra sempre in una fase turbolenta, in cui ci si confronta sempre prima ancora con se stessi, che con l'altro (s)fortunato protagonista.

Quando accadono, quegli Incontri, ti cambiano comunque la vita. Possono essere come cicloni, spazzando tutto ciò che avevi, oppure possono essere come la primavera, aggiungendo nuovi fiori, nuovi odori, e nuovi colori a quello che c'è.
Una cosa però è davvero sicura. Questi incontri, gli Incontri, non puoi ignorarli, non puoi scansarli, non rifuggirli.

Puoi solo cercare di reggere il timone e portare la nave in aque più sicure, quelle che siano.

lunedì 9 gennaio 2012

Eternità ed altre amenità

E poi capita che mi ritrovi col naso all'insù a fissare la Luna, enorme, Venere, splendente e le stelle (poche in questo cielo moderno) e mi sorprendo a pensare che esso, il cielo, è lo stesso, o quasi, osservato diecimila o più anni fa dagli egizi, dai babilonesi e da altri formidabili popoli, e mi rendo conto della bellezza dell'universo; di quanto questo spettacolo, avvezzo all'eternità, si protragga nei millenni, perché le nostre brevi esistenze possano goderne, seppur brevemente, durante il nostro passaggio.

venerdì 30 dicembre 2011

agli Amici che fummo


Ricordo ancora oggi, come fosse ieri, quando da semplici compagni di classe siam diventati Amici. E' stato quasi per caso. Tu, ragazzo timido della classe, silenzioso e con tanta voglia di saper fare. Io, aria da "più bravo della classe". Mi chiedesti aiuto. Non ricordo cosa fosse di preciso, ma non importa. So che volli aiutarti. Non chiesi nulla in cambio, ci mancherebbe, ma tu fosti gentile, come sempre, e mi regalasti comunque una cassa di arance, ed il più bel pomeriggio della mia vita fino a quel giorno.

Quel giorno è nata la nostra Amicizia. E' cresciuta, ed è vissuta di momenti alti, ed altri ancora più alti. Mai una lite, mai uno screzio. La tua indole altruista, spensierata, nonostante i mille pensieri che hai sempre avuto. Ho rivisto spessissimo le nostre foto. Le foto di quando legati indissolubilmente vivevamo le nostre esperienze di vita.

Poi un evento, che nulla aveva a che fare con noi (o almeno così credevo) ha distrutto la nostra Amicizia. Ancora oggi mi chiedo come sia stato possibile che una mia scelta personale, come porre fine ad una storia d'amore ormai finita, abbia potuto costringerti ad allontanarci. Spesso mi son dato delle risposte, ma puntualmente le rifiuto, perchè ancora oggi non riesco ad accettare che possano essere queste. Perché credo ancora che quello che avevamo, la nostra Amicizia, non potesse finire per quelle ragioni.

E ora, dopo l'ennesima delusione, dopo l'ennesima dimostrazione che ciò che mi è rimasto, e a cui mi aggrappo con le unghie è solo uno sbiadito ricordo, ho deciso di voltare pagina, di arrendermi e accettare che non potremo più essere Amici.

Nonostante questo, o forse proprio per questo, eccomi qui, alle 5.25 di un venerdì di fine anno, sveglio, a pensare ed a scrivere ancora di noi.

sabato 19 novembre 2011

Le margherite

Mi ricordano quando ero bambino, e correvo nei prati colmi di margherite. Ci giocavo con mio fratello, ci nascondevamo, ridevamo. Spensierati. E non esisteva altro che il gioco, la felicità.
 
Mi ricordano la primavera; quando l'aria si riempie di profumi, che a distinguerli non ci riesci, ma sono lì. Quando il mondo si colora di tinte vivaci e tutto sboccia a nuova vita.

Mi ricordano te. Perchè sei la mia primavera, perchè sto correndo con te per quei prati, perchè mi riempi di profumi, di colori, di vita.