Spesso trovandomi a fare discorsi politici o di ideali con dei miei amici o con la mia ragazza mi ritrovo a descrivere i miei ideali politici e sociali usando un paragone, quello con l'organizzazione di un organismo pluricellulare.
Prima di parlare di questa metafora, però, vorrei introdurvi l'argomento di cui stiamo parlando. Io mi reputo comunista. Non nel senso attualmente inteso di questa parola, il senso che personaggi squallidi e mafiosi come Berlusconi vogliono attribuirgli per poter demonizzare ciò che va contro il dio denaro. No, il senso che intendo io è ben diverso, è quello di una società in cui la vita delle persone non è dettata dal dover guadagnare sempre più denaro, perchè il denaro domina, perchè il denaro ti conferisce potere. E' quello in cui ognuno fa il suo per migliorare questa società... chi vedeva come me la famosa serie tv "Star Trek" sa di cosa parlo, ma per meglio rendere l'idea farò riferimento all'organizzazione di un organismo pluricellulare.
Senza fare un trattato di biologia, un organismo pluricellulare (ad esempio un essere umano) è formato da cellule; ognuna di queste cellule ha una specializzazione, ad esempio le cellule celebrali, quelle del fegato, quelle della pelle. Ciascuna di esse riceve dal resto dell'organismo ciò di cui ha bisogno per vivere e offre la propria funzionalità per far si che tutto funzioni come deve. Ovviamente esistono cellule maligne, ma per queste ci sono cellule idonee (gli anticorpi) a difendere l'organismo da queste minacce.
Bè il paragone con la mia idea di società è questo: le cellule sono tutte uguali, nel senso che strutturalmente sono molto simili (con le dovute eccezioni) in questo l'ugualianza del comunismo, in cui tutti abbiamo gli stessi diritti e doveri; ogni cellula ha una specializzazione che corrisponde al lavoro di ciascuno di noi. Ogni essere umano, quindi, offre le proprie abilità non per denaro, ma per contribuire al buon funzionamento della società. In cambio, riceve dalla società tutto quello di cui ha bisogno per vivere bene.
Ecco, questo è il senso che do io alla parola "comunista". Detto questo vorrei fare una sola precisazione: non si parla di baratto. Ciascuno non scambia la propria merce in cambio di un'altra, ciascuno produce il proprio bene/servizio, a favore della società, senza preoccuparsi dei suoi bisogni, perchè gli altri si prenderanno cura, indirettamente, delle sue necessità.
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